West Nile, domande e risposte sul virus portato dalle zanzare

Cos'è il WEST NILE?
Un virus isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, che si è poi diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
Come si trasmette?
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici, ai quali lo avrebbero attaccato i quelli migratori e le zanzare, più frequentemente del tipo Culex, cioè quelle più diffuse da noi. Le punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Rarissima l'infezione attraverso trasfusioni di sangue. "La febbre West Nile - spiegano dall'Istituto superiore di sanità - non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con gli infetti". Inoltre, l'uomo non fa da serbatoio della malattia, come succede ad esempio con la malaria, che può essere trasmessa da una zanzara che ha punto una persona infetta. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.
Come si previene?
Per ora non esistono vaccini quindi la prevenzione consiste nel ridurre l'esposizione alle punture di zanzara. Nelle zone dove la malattia è endemica si consiglia quindi di prendere tutte le precauzioni classiche per evitare il contatto con gli insetti, dall'usare repellenti, zanzariere e abiti che coprono gambe e braccia, fino allo svuotare i sottovasi e in generale i contenitori dove può esserci acqua stagnante.
Cosa succede alle persone infettate?
L'incubazione dura da 2 a 14 giorni. La gran parte dei soggetti colpiti è asintomatica mentre nel 20-30% dei casi si presenta una sindrome influenzale con febbre, mal di testa, mal di gola, dolori muscolari e addominali, rush cutanei. In meno dell'1% dei casi si sviluppa la forma neuro-invasiva, che può dare meningiti ed encefaliti. I soggetti che rischiano i problemi più gravi sono gli anziani e i fragili per problemi di salute.
Come si fa la diagnosi?
Attraverso test di laboratorio effettuati sul siero e in certi casi sul fluido cerebrospinale, il cosiddetto liquor usato ad esempio per diagnosticare le meningiti. Si cercano anticorpi che però possono restare fino a un anno nelle persone malate. Questo fa sì che la positività possa anche indicare un'infezione pregressa.
Quali i sintomi e come si cura?
Come per la gran parte dei virus non esiste una terapia specifica. Nella maggioranza dei casi i sintomi scompaiono da soli. Si possono usare medicinali contro i sintomi, come febbre e dolori. Se invece la forma è grave è necessaria l'assistenza ospedaliera.
Quando è arrivato per la prima volta in Italia il West Nile?
La prima diagnosi risale al 2008. Il virus è ormai considerato endemico e il 2018 è stato l'anno nel quale ha provocato più casi e più decessi, 19. Precedentemente, nel 1998 era stato trovato in alcuni cavalli nella zona del Padule di Fucecchio in Toscana.
Approfondimenti:
https://www.epicentro.iss.it/westnile/
Suggerimenti del Ministero della Salute
Disinfestazione adulticida ed anti larvale contro le zanzare 